lunedì 28 febbraio 2011

WORKING CLASS HERO - John Lennon



Working class hero è un brano tratto dall'album John Lennon/Plastic Ono Band (1970), primo album post scissione dei Beatles, di John Lennon.

Nella canzone si sente solo la voce di Lennon che si accompagna con la chitarra acustica. Il brano apparentemente racconta la storia di qualcuno (probabilmente lo stesso Lennon) cresciuto nella classe operaia ("Working class" in inglese significa letteralmente “classe operaia”, proletariato).
La canzone parla dell’insensibilità provocata dai condizionamenti sociali, affermando che in questa società solo il “conformarsi” è remunerativo. La libertà e una società non più divisa in classi sono miti concepiti allo scopo di oscurare la nostra fondamentale mancanza di controllo sulle nostre vite, mentre i media, la religione, la sessualità commercializzata e le droghe, legali e non, cospirano tutte allo stesso modo per smorzare il nostro desiderio di cambiamenti sociali.
La tesi di Lennon è che possiamo venire controllati con facilità perché permettiamo che alla nostra immaginazione vengano tarpate le ali.

Brano di vero significato che, con la straordinaria musica di John Lennon, dà vita a questo stupendo capolavoro della musica internazionale.

Nel 2007 i Green Day ne hanno fatto una cover per aiuti in Darfour con Amnesty International.



"There's room at the top I'm telling you still
 but first you must learn how to smile as you kill
 if you want to be like the folks on the hill
 Working Class Hero is something to be"

"Continuo a dirti che c'è una stanza in cima
 ma prima devi imparare a sorridere mentre uccidi
 se vuoi imparare a essere come la gente sulla montagna
 bisogna essere un eroe della classe operaia."


 


 




28/02/2011
Antonio Conte

domenica 27 febbraio 2011

SIAMO COME SIAMO - Max Gazzè

Siamo come siamo è la terza traccia dell'album Tra l'aratro e la radio (2008) di Max Gazzè.

Max Gazzè è uno di quegli artisti poco valutati dalla popolazione, davvero molto sottovalutato per le sue abilità di paroliere e musicante, essendo un più che ottimo bassista di livello internazionale.
Ha vissuto gran parte della sua vita in Belgio dove ha formato ed affinato il suo bagaglio musicale e culturale, e nel 1991 è tornato in Italia collaborando con Alex Britti, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri.

Tra i suoi altri grandi successi cito La favola di Adamo ed Eva, Una musica può fare, Il timido ubriaco e la favolosa L'uomo più furbo del mondo.

Per gli amanti del cinema non perdetevi la sua apparizione nel film Basilicata Coast to Coast.

Il brano Siamo come siamo, come spiega lo stesso autore, è un invito all’accettazione, non alla rassegnazione, ma deve essere un’accettazione gioiosa.
A parer mio questa canzone la reputo una grande poesia (come tutte le sue opere d'altronde), anche nella sua semplicità a tratti e nel suo viaggiare con la mente mentre scrive.
Merita una doppia citazione:

"Se non è bello quel che è bello
 è bello quello che mi piace
 allora è bello quel che vedo
 e vedo quello che mi pare e piace."
 "La logica della vendetta è fallimentare
 infatti come è noto il dente è perdente
 un occhio per un occhio è sempre un occhio solamente."


27/02/2011
Antonio Conte

sabato 26 febbraio 2011

I'LL FLY FOR YOU - Spandau Ballet



I'll fly for you è un brano inserito nell'album Parade (1984) degli Spandau Ballet.

Gli Spandau Ballet sono un mitico gruppo Pop Rock britannico che ha venduto circa 25 milioni di dischi nel mondo in circa 10 anni di attività.
La voce mitica del rubacuori Tony Hadley, che ultimamente collabora con Caparezza col famoso singolo Goodbye Malinconia, che da quel tocco in più alle composizioni della band, rende davvero mitici brani come Gold, Through the Barricades (che consiglio vivamente l'ascolto) e True.
Il nome del gruppo sarebbe legato ad un'arma utilizzata durante la Prima Guerra mondiale, la mitragliatrice Spandau. I cadaveri dei soldati morti e rimasti sui reticolati eretti a difesa delle trincee venivano scossi e agitati dalle raffiche sparate dalle Spandau: tale macabro spettacolo era stato ribattezzato, dalla fanteria inglese: "Spandau ballett".
La band era in rivalità con i Duran Duran, band che nello stesso periodo spopolava come loro, e divideva intere nazioni, soprattutto fan di sesso femminile in "duraniane" e "spandauballettiane".
Nel 1989 la band si sciolse, per poi ricomporsi nel 2009 con l'uscita di un album di riarrangiamenti dei loro brani (Once More).

Una bella ventata di anni '80 ci voleva!
Il brano (scritto dal non è altro che l'espressione della massima felicità in amore, con una musicalità tipica degli anni '80 e un sax che rende l'atmosfera davvero sensuale e di vera emozione, tant'è che vuole volare per lei...
Questo brano è l'ideale per una serata romantica da passare con la persona amata, e chissà quante dichiarazioni ci saranno state in quasi 30 anni di storia...
Non male anche la cover di Matteo Beccucci.

"Because I've nothing else here for you
 and just because it's easier than the truth
 oh if there's nothing else that I can do
 I'll fly for you."


"Perché non ho nient'altro qui per te
 e solo perché é piu facile della verità
 oh, se non c'é nient'altro che posso fare
 voglio volare per te."






26/02/2011
Antonio Conte

venerdì 25 febbraio 2011

SORELLA MIA - Sergio Cammariere



Sorella Mia è la prima traccia dell'album Dalla pace del mare lontano (2002) di Sergio Cammariere.
Il brano inizia con un piano profondo, corposo, autoritario, a ritmo di tango, che entra subito nello stomaco. Chitarra (suonata da Alex Britti) e percussioni si associano al riff introduttivo finchè inizia l'esposizione del tema con una voce vellutata. Si aggiunge anche la tromba del maestro Fabrizio Bosso.

Il testo della canzone (scritto da Roberto Kunstler), racconta come l'amore con tutta la sua potenza, tutte le sue illusioni e tutti i desideri, nel tempo arrivi a diventare un rapporto fraterno, e che piano piano vada a perdere quel senso di affetto amoroso.
Una volta di più vorresti non associare quello che senti ad un volto. Vorresti credere. E vivere quella dimensione d'amore iniziale che essa racconta: quella del sentimento che è solo donazione. E che in fondo, non lo è mai. La poesia è sogno, la vita n'è ben lontana.
Il testo poi si snoda in una dichiarazione di amore in piena eleganza in stile "Cammariere/Kunstler".

Brano a cui sono molto legato, sia dal punto di vista musicale, per lo strepitoso intro iniziale da "accapponare" la pelle, che dal punto di vista delle parole, visto che è una situazione che ho vissuto per molto tempo.

"Perché se è amore è amore quello che non chiede
  perchè se è amore è amore non pretendendo ottiene
  però se è amore è amore non cerca ma è trovato
  solo dentro al cuore di chi non l’ha cercato."



25/02/2011
Antonio Conte

giovedì 24 febbraio 2011

NOBODY HOME - Pink Floyd



Nobody Home è una canzone dei Pink Floyd contenuta nel mitico album "The Wall" (1979), cantata da Roger Waters.
Il brano naturalmente viene utilizzato nel film, musicato dagli stessi Pink Floyd, "The Wall"; in particolare la canzone viene utilizzata nel momento in cui Pink (Bob Geldolf) , dietro la solitudine del suo muro psicologico, descrive la sua vita solitaria. Infatti, anche se ha tutto, sa che quando tenterà di stabilire un contatto con qualcuno fallirà.
È una canzone autobiografica per i Pink Floyd, e in particolare David Gilmour dichiarò in un'intervista che il brano descrive ciò che la maggior parte delle rockstar vivono durante i loro tour. In particolare i versi:

"I’ve got nicotine stains on my fingers
  I’ve got a silver spoon on a chain
  I’ve got a grand piano to prop up my mortal remains."


"Ho macchie di nicotina sulle dita
  ho un cucchiaio d’argento su una catenella
  ho un grande piano per immortalare i miei resti."


si riferiscono a Richard Wright, che, in quegli anni, assumeva cocaina e ne stava diventando dipendente.
Infatti secondo alcuni fan credono fermamente che il brano tratti di Syd Barret e la sua follia: il bisogno di essere "simbolo", il suo fagotto di sicurezza, il pianoforte (unico strumento che accompagna la voce) al quale aggrapparsi disperatamente, e la consapevolezza che il suo contatto con la realtà sta diventando sempre più flebile.
A parer mio questo brano credo sia da aggiungere alla playlist dei mitici Hey You, Another Brick in the Wall e Comfortably Numb. Brano molto struggente e pieno di significato per chi crede sempre e solamente in se stesso ed arriva ad uno stato di narcisismo che rovina il rapporto con gli altri. Buon ascolto a voi...



24/02/2011
Antonio Conte

mercoledì 23 febbraio 2011

LA COSTRUZIONE DI UN AMORE - Ivano Fossati



"La costruzione di un amore" è una canzone scritta da Ivano Fossati e portata al pubblico da Mia Martini.
Durante gli anni a venire, Fossati ha deciso di interpretarla nel suo repertorio, così come Ornella Vanoni, La Crus, Noemi, Morgan ed altri.
Il brano, considerato un "gioiello" della musica italiana, è incluso nell'album Danza (1978) (album interamente composto da Fossati) di Mia Martini e nell'album Panama e dintorni (1981) di Ivano Fossati.
L'autore in questo pezzo ha voluto "parlare" dell'amore da un punto di vista struggente e passionale. Il brano, quasi fosse poesia in musica, esprime quali siano i sentimenti più profondi che si possano provare.

Ci vuole fatica, sudore, impegno e fantasia per plasmare un amore, e proprio la complessità e la bellezza indefinibile di questa costruzione imperfetta sta al centro del brano.
L’esperienza aiuta ma non basta, perché ogni amore è una storia a sé, è un capitolo in bianco da riempire del proprio vissuto.
La sfida sta allora nel guardare ogni storia con occhi nuovi, la capacità di avventurarsi con incanto ed emozione ma pur sempre nella consapevolezza della labilità dei sentimenti, perché un nuovo amore è come “un altare di sabbia in riva al mare”.
La difficoltà sta nel trovare il coraggio di crederci, nel lasciarsi sedurre dall’immensità della potenza del sentimento, che può travolgere, spesso annientare, ma che vale sempre e comunque la pena di essere vissuto.
E’ un invito all’amore in tutta la sua pienezza, un incoraggiamento a lasciarsi prendere la mano, non curanti dei possibili fallimenti: perché il vero viaggiatore ama il viaggio più della meta, e non rischiare equivale il più delle volte a non vivere.

"La costruzione di un amore
non ripaga del dolore
è come un'altare di sabbia
in riva al mare"

Versione di Ivano Fossati:


Versione di Mia Martini:
23/02/2011
Antonio Conte